< PreviousL'ECOFUTURO MAGAZINE maggio/giugno 2021 60 La Cop non è smart Visto che il bilancio emissivo delle Cop è elevato, forse è meglio passare al virtuale EXCO / di Elena Pagliai D alla sua apertura EXCO, la fiera virtuale del- le ecotecnologie ideata da Ecofuturo, ha permesso alle aziende espositrici di parte- cipare alla vetrina nazionale ed estera du- rante la pandemia. Oggi, oltre 60 aziende occupano un posto virtuale nell’hub delle ecotecnologie che resterà online per ri- spondere alle esigenze di business delle imprese e per diffondere le informazioni su innovazioni etiche e so- stenibili. Grazie a EXCO la crisi è stata affrontata come un’opportunità, dando la possibilità anche a piccole imprese di esporre in una vetrina originale con altissi- me potenzialità. «Ogni anno durante le fiere si conclu- dono affari per 60-80 miliardi di euro; il 50% delle esportazioni delle imprese italiane nasce dalla parteci- pazione alle manifestazioni fieristiche», ha affermato Maurizio Danesi, presidente di Aefi(Associazione Esposizioni e Fiere italiane) in un intervento alla Com- missione Attività Produttive della Camera a novembre scorso. A causa del Covid-19 i danni sul fatturato delle fiere italiane sono stati tra il 70% e l’80%. Si prevede che il settore fieristico, nonostante le riaperture, non ritor- nerà ai modelli tradizionali, consolidando così una ri- voluzione permanente. Dal punto di vista economico, i risparmi ottenuti sui materiali di allestimento, la logistica, i trasporti, sono enormi sia per le aziende sia per gli organizzatori poi- ché i costi di partecipazione a fiere o a convegni virtua- li sono più che dimezzati, senza contare la facilità di accesso. Dal punto di vista ambientale non si possono 61 L'ECOFUTURO MAGAZINE maggio/giugno 2021 fare paragoni. Per gli eventi fieristici tradizionali si al- lestiscono intere città e all’inquinamento prodotto dai trasporti per raggiungere il luogo della fiera si aggiun- gono montagne di rifiuti e materiali dismessi alla fine della stessa. Ecofuturo promuove da sempre la sosteni- bilità ambientale degli eventi; la fiera EXCO nasce per contribuire a ridurre l’impatto di una fiera concreta. Quest’anno inoltre, in occasione della Cop 26, Ecofu- turo accoglierà, all’interno della fiera EXCO e in diret- ta, i convegni della XXVI Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, ospitata a Glasgow dall’1 al 12 novembre 2021. Un’idea ambiziosa che nasce dalla volontà di poter se- guire i lavori da una piattaforma professionale, dove condividere le proprie idee, scaricare la documentazio- ne e ascoltare le sessioni tradotte in inglese. Ma soprat- tutto per realizzare un modello di convention ibride, con gli esperti in presenza e gli altri in diretta streaming, un modello che riduca i costi di logistica e l’inquina- mento legati ai grandi eventi internazionali. Dal 10 al 16 maggio la fiera EXCO è rimasta offline tem- poraneamente per un miglioramento dei locali virtuali, della navigazione e della grafica. Questo per inaugurare una nuova area congressi, la possibilità per le aziende di realizzare oggetti personalizzati in 3D e disporre di uno showroom. Dalla metà di aprile è stata inserita all’interno della fiera virtuale una macchina elettrica, la SharegoD1, del parco del primo car sharing elettrico in Italia, rimasto fermo a causa del Covid-19. Per soste- nere l’azienda e i suoi dipendenti, Ecofuturo ha messo in moto, è proprio il caso di dirlo, una campagna di pro- mozione e vendita di alcune delle auto car sharing usa- te. È un quadriciclo di piccole dimensioni, scattante, che grazie al motore di 9kw si ricarica in breve tempo, sia dalle colonnine elettriche pubbliche sia dalla presa di casa con un adattatore da 220 volt. Ha un’autonomia di 100 km, è perfetta per la città, silenziosa, non ha emis- sioni, può entrare nelle aree a traffico limitato ed è ve- ramente economica. Esposta in EXCO in uno showro- om dedicato, può essere preordinata direttamente in fiera. Questa la nostra video recensione per conoscere meglio il prodotto: Eventi alla ribalta Da metà maggio, per l’inaugurazione della nuova fiera virtuale, saranno ospitati alcuni eventi sul tema delle comunità energetiche. Per questo abbiamo intervistato Giovanni Cimini presidente di Western CO. azienda presente in EXCO che da anni lavora all’implementa- zione e diffusione delle comunità energetiche. «EXCO per noi è uno strumento importante per promuovere le migliori eco-innovazioni e tecnologie, certificate e rico- nosciute. Come azienda - afferma Cimini - siamo in mo- vimento per innovare, essere presenti nella realtà vir- tuale che ci consente di ampliare la nostra comunica- zione per essere parte di una realtà che mira all’ecologia e all’equità». Sappiamo che le comunità energetiche riguardano l’au- toconsumo collettivo di energia prodotta da fonti rin- novabili. Nel 2018 l’Europa ha emanato le direttive che tutti i Paesi, Italia compresa, dovevano seguire con l’o- biettivo di ridurre le emissioni di CO2, aumentare al 30% la produzione di energia da fonti rinnovabili, in- crementare l’efficientamento al 72,5% e realizzare le comunità energetiche. In Italia, la direttiva è stata re- cepita dal precedente governo con l’articolo 42 bis del decreto Milleproroghe affiancato ad uno studio di Rse e Rera su come le comunità energetiche dovessero for- marsi. A settembre è uscito il Decreto del Ministero del- lo Sviluppo economico che individua una tariffa incen- tivante per la remunerazione degli impianti inseriti nel- le comunità energetiche. Nel concreto come spiega Cimini: «si riuniscono un in- sieme di consumatori e produttori che producono ener- gia che viene pagata con un titolo dedicato, viene dato un premio di 1 cent a kilowattora perché non si preleva energia dalla rete esterna e ogni famiglia che consuma i propri kilowattora avrà un beneficio di 10 cent se la comunità risiede in un condominio, mentre se la comu- nità riguarda abitazioni vicine che hanno come fattore comune la stessa cabina elettrica di bassa o media ten- sione, l’incentivo è di 11 centesimi». Si tratta di una vera e propria rivoluzione energetica che parte dal bas- so e fa risparmiare il 25% in bolletta. L'ECOFUTURO MAGAZINE maggio/giugno 2021 62 Scambi tra utenti «La normativa – prosegue Cimini - prevede che sia in- dividuato un referente della comunità energetica che dovrà interfacciarsi col Gse, che a sua volta pagherà l’e- nergia autoconsumata dai prosumer. Dal 2018 Western CO. lavora a un progetto di ricerca sulle comunità ener- getiche che si conclude con la possibilità di effettuare scambi di energia tra gli utenti di una comunità ener- getica. Abbiamo sviluppato una serie di prodotti, sia per gli impianti da utilizzare nelle abitazioni, sia per le co- munità energetiche, con la capacità di immagazzinare energia e utilizzare eventualmente quella in avanzo». L’ultima innovazione dell’azienda italiana è Western chain, la possibilità di scambiare energia tra prosumer. «Abbiamo realizzato un brevetto con cui possiamo ge- stire una comunità all’interno di un condominio in mo- do che attraverso i sistemi di accumulo ogni abitazione produrrà energia e potrà condividere quella in esubero all’interno della comunità, così da non prendere ener- gia dalla rete e aumentare il valore dell’autoconsumo. Questi dati di scambio saranno analizzati attraverso un algoritmo per gestire i flussi di energia tra gli utenti e saranno trascritti in una piattaforma blockchain con- sentendo anche la registrazione delle percentuali di CO 2 non emessa. Questo progetto è il frutto di un lavo- ro di circa due anni all’interno della nostra azienda che stiamo iniziando a impiegare. I cittadini durante la pan- demia si sono interessati a ottimizzare i consumi delle proprie abitazioni – conclude Cimini - l’autoconsumo collettivo va spiegato. Il Senatore Gianni Girotto e altri deputati europei stanno lavorando per questo. Un ruo- lo importante sarà quello dei Comuni che potranno ot- tenere benefit dalla realizzazione delle comunità allo stesso tempo dandosi valore dal punto di vista del ri- sparmio energetico, dal punto di vista etico per questa scelta e per la possibilità di essere davvero green». Un’opportunità, quella delle comunità energetiche che sembra avere solo aspetti positivi, come quello di con- cedere a chi le realizza vent’anni di benefit. Su questo tema Ecofuturo realizzerà a metà maggio un convegno virtuale, chiamando le aziende e le associa- zioni che stanno già lavorando su questi modelli a in- tervenire e membri delle istituzioni, come il Senatore Girotto che proprio qualche mese fa ha inaugurato la prima comunità energetica italiana, a Magliano Alpi (CN) chiamata: “Comunità Energetica Rinnovabile Energy City Hall”. ▲ Questo il link per accedere alla fiera delle ecotecnolo- gie: https://www.ecquologia.com/excoL'ECOFUTURO MAGAZINE maggio/giugno 2021 64 Solido, la via per uno shampoo.Eco Non solo plastiche biodegradabili e dispenser più grandi. Ora c’è una possibilità in più che permette di azzerare la plastica nelle confezioni dei cosmetici PRODOTTI / di Michele Dotti O gni anno in Italia vengono gettati 552 milioni di flaconi di plastica per lo shampoo. Una par- te importante di questi - cui spesso non si pre- sta la dovuta attenzione- è rappresentata dalle cosiddet- te “linee di cortesia” degli hotel, normalmente usa e getta. La crescita di consapevolezza su questo tema -anche da parte dei clienti- sta orientando da alcuni anni le scelte degli albergatori nella direzione virtuosa del “plastic free”. Un accordo in questo senso, fortemente voluto dall’ex- Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, è stato firmato due anni fa tra WWF e Federalberghi, realtà a cui ade- riscono circa 27 mila sui 33 mila hotel italiani. E il pro- cesso non sta avvenendo solo in Italia. Spinta forse dal risveglio delle coscienze portato da Gre- ta Thunberg, già a novembre 2019 la catena Hyatt Ho- tels Corporation aveva annunciato l’impegno a passare a prodotti da bagno più grandi ed ecosostenibili in tut- te le 200 mila stanze dei suoi hotel. E non è un caso iso- lato, anche altre grandi catene alberghiere hanno assun- to impegni simili: InterContinental Hotels Group, che comprende i marchi Holiday Inn e Kimpton, si è impe- gnata a fare lo stesso in tutte le sue 80 mila camere d’al- bergo entro il 2021. Una scelta questa che, come ripor- ta il “Washington Post”, dovrebbe ridurre i rifiuti di plastica di 200 milioni di flaconcini per anno. Lo stesso ha fatto anche Marriott International, catena alberghie- ra con 7 mila hotel e 30 marchi che vanno da SpringHill Suites al Ritz-Carlton. 65 L'ECOFUTURO MAGAZINE maggio/giugno 2021 Innovazione per la ripartenza Lasciamo da parte i grandi gruppi internazionali, per tornare al nostro Paese e soprattutto torniamo ai giorni nostri che, per via della pandemia, appaiono lontani anni luce dal 2019, specialmente per categorie come quelle degli albergatori che hanno visto crollare a zero il proprio fatturato. Purtroppo, come sappiamo, molti di loro non hanno retto l’urto. Ma c’è anche chi ha ap- profittato di questo periodo di fermo forzato per rein- ventarsi e, stringendo i denti, ha cercato fra mille diffi- coltà, di riorganizzarsi -in maniera anche creativa- in vista della futura riapertura, accelerando nella direzio- ne di attenzione alla sostenibilità ambientale che abbia- mo appena descritto. Fra questi c’è l'azienda Albogroup nata nel 2020 dall’u- nione di due realtà: Cosmhotel -che dal 1977 produce saponette e cosmetici di qualità, destinati agli hotel di tutto il mondo- e Albopack, specializzata in progetti innovativi sia per il retail selettivo sia per la grande di- stribuzione cosmetica e di detergenza. Se molti hanno semplicemente pensato di ridurre la pla- stica sostituendo i flaconcini usa e getta con dispenser più grandi, loro hanno puntato ad azzerarla proprio, creando dei prodotti solidi. Ebbene sì, non solo il sapo- ne solido, ma anche lo shampoo. Questa idea, semplice quanto geniale, permette non so- lo di ridurre l’inquinamento da plastica ma porta anche ad altri benefici per l’ambiente: senz’acqua si riduce il peso al minimo e con esso le relative emissioni legate al trasporto. Inoltre, una singola saponetta equivale a tre flaconi di plastica medi e può durare fino a 80 lavaggi. Senza chimica di sintesi A questo si aggiungono i vantaggi di un pack in carta riciclabile e certificata Fsc, con un supporto long life di legno naturale e la scelta di princìpi attivi naturali per i prodotti. Solid.O Original -questo il nome della nuova linea cre- ata da Albogroup- propone cosmetici formulati senza siliconi, senza parabeni, senza sls e peg - prodotti chi- mici di sintesi - , con oltre il 90% di ingredienti di ori- gine naturale e anche con molti ingredienti biologici. «Abbiamo studiato questa linea innovativa pensando soprattutto ai nostri nipoti – spiega entusiasta Anto- nella Allegrini insieme al marito Danilo Bonassoli- e all’eredità che vorremmo lasciare loro. È il nostro pic- colo contributo al Pianeta, attraverso la bellezza, l’eti- ca e la sostenibilità a partire dai semplici gesti di beau- ty routine quotidiana. Siamo convinti che questo sia il momento di scelte etiche: solo passi in avanti per il pia- neta! Questo è lo spirito che guida la nostra attività. Non ci siamo accontentati di utilizzare flaconi in pla- stica riciclata, ma abbiamo voluto eliminarla totalmen- te dai nostri prodotti. Lo shampoo, il balsamo, il ba- gnodoccia o lo shampoo doccia diventano prodotti co- smetici solidi di altissima qualità, senza sprechi, total- mente plastic free». Si tratta dell’ennesimo tassello di un mosaico che si va componendo, accompagnato dalla crescita della consa- pevolezza dei consumatori ma anche da importanti scelte delle Istituzioni: ricordiamo che il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato nel 2018 una legge che, dal 2021, bandisce dal mercato le stoviglie di pla- stica monouso (piatti, bicchieri, posate, cannucce ecc.), i cotton fioc e i bastoncini per palloncini. Inoltre, i Pa- esi dell’Unione dovranno impegnarsi a ridurre anche l’uso di tutti gli altri prodotti in plastica. Magari comin- ciando proprio dalle confezioni di shampoo. ▲ Innovative Cosmetic Bars say no to plastic, save the earthL'ECOFUTURO MAGAZINE maggio/giugno 2021 66 La filiera dell'impatto La pandemia rischia si lascerà dietro macerie economiche, sociali, morali. Territorio e rigenerazione sono gli ingredienti per la ripresa VISIONE STRATEGICA / di Sara Cirone O ggi, il tema della sostenibilità e della re- sponsabilità sociale d’impresa riveste una particolare importanza, anche alla luce del difficile periodo che viviamo e che ci chia- ma ad abbracciare un’ottica rigenerativa dei territori. La fase pandemica rischia di lasciarsi dietro macerie economiche, sociali, morali non di poco conto. Per que- sto, è di fondamentale importanza che tutti i protago- nisti della vita economica, politica e sociale, lavorino in modo sinergico per aumentare la loro capacità di pre- vedere, misurare e gestire i propri impatti sul territorio al fine di costruire un futuro di benessere e ricchezza sociale. Valutare gli impatti è decisivo per un corretto sviluppo del territorio ed è centrale il coinvolgimento, in questa buona pratica, di tutti i soggetti che hanno ri- cadute su di esso. È un compito cui sono chiamate in primis le Pubbliche Amministrazioni, che racchiudono in sé il senso della creazione di valore nella concezione più ampia e per tutta la comunità. Così come le società partecipate dal pubblico che sono chiamate a sviluppa- re i propri sistemi di gestione e misurazione degli im- patti, per restituire informazioni complete a tutti i cit- tadini. Ma è una questione che riguarda tutte le impre- se e le organizzazioni di qualsiasi tipo che desiderano essere efficaci nel lungo periodo. Un approccio integrato La rendicontazione non finanziaria, la trasparenza ver- so gli stakeholder, la generazione di effetti positivi per il territorio creano un valore aggiunto per quelle orga- nizzazioni in grado di praticare questo tipo di strategia poiché riescono ad aumentare l’efficienza, il coinvolgi-*Fondatrice di Sara Cirone Group Srl Evoluzione Responsabile d’impresa - Società Benefit mento delle risorse, la reputazione, la valorizzazione del brand e la fidelizzazione dei portatori di interesse. Gli strumenti tradizionali non sono in grado di cogliere tutte le prospettive di generazione del valore. È neces- sario un approccio integrato, che dia la reale rappresen- tazione di tutti i fattori che l’organizzazione è in grado di esprimere che producono valore per la comunità. Il Report integrato è uno strumento capace di rappresen- tare in modo interconnesso le performance, i meccani- smi gestionali interni, la strategia, i rischi, le opportu- nità e le prospettive future dell’organizzazione, secon- do criteri di sostenibilità e in relazione con gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030. (https://bit.ly/3eGdGhj) Il Framework dell’Iirc (International Integrated Repor- ting Council), è lo strumento più innovativo di repor- ting non finanziario per le aziende, per le fondazioni, per associazioni ed enti istituzionali perché in grado di raccontare la storia più importante di un’organizzazio- ne: la creazione del valore. Basandosi sull’analisi di sei tipi di capitali – relazionale e sociale, organizzativo, umano, naturale, materiale, finanziario – mette in con- nessione diretta il modello di gestione con gli outcome (gli impatti sugli stakeholder e sul territorio) e con gli output (la realizzazione concreta attraverso i servizi) e permette una visione strategica sostenibile integrata a tutti i livelli dell’organizzazione, ponendo al centro dell’attenzione non solo la dimensione della sostenibi- lità ma anche quella dei capitali intangibili. Nasce la filiera dell’impatto Ecco alcuni punti che permetteranno l’evoluzione della morfologia dei territori e delle comunità italiane:la per- cezione dell’organizzazione che misura i propri impatti su un valore multi-capitale e che include anche le misu- razioni di tutti i capitali immateriali, evolve gradualmen- te verso una progettualità più ampia migliorando il pro- prio modo di vivere il suo ruolo nella società e contri- buendo in modo sostanziale alla crescita del territorio e delle comunità di prossimità; la diffusione delle agende locali di sviluppo sostenibile che possono mettere insie- me i Comuni, le Province e le Città metropolitane, valo- rizzando al meglio gli strumenti disponibili: patti terri- toriali, accordi istituzionali di sviluppo, contratti d’area con un meccanismo di partecipazione attiva della socie- tà civile, rilasceranno sui territori locali un sistema di at- tuazione e conoscenza delle misurazioni di impatto cor- relate alle agende stesse; la trasformazione del ruolo de- gli enti di terzo settore come attori proattivi nell’ambito della creazione di valore, esperti di dialogo con i consu- matori, di ascolto e cura della società civile rappresente- rà un fenomeno chiave nella crescita strategica delle co- munità locali. Partecipazione, visione sistematica, misu- razione del valore immateriale diventano veri e propri strumenti di connessione che permettono alle organiz- zazioni di qualsiasi tipo, pubbliche e private, di essere protagoniste di un confronto sui temi rilevanti per il ter- ritorio e di una vera e propria co-creazione della filiera dell’impatto sui territori italiani. ▲ Per approfondire questo tema, leggi il nuovo Magazine “La Filiera dell’Impatto” ( https://bit.ly/3y8uMfx )69 L'ECOFUTURO MAGAZINE maggio/giugno 2021 LA RIVOUZIONE DELL'ORTO / di Andrea Battiata* Lo scrigno nel seme Arriva una nuova stagione di semina nell'Ortobioattivo I l seme rappresenta una pianta completa, conte- nente tutto ciò che è necessario per cominciare da capo. Non richiede un’alluvione di fertilizzan- ti. Tuttavia, piccole quantità di minerali, microbi e humato possono preparare le piante per il resto del ciclo colturale. I funghi micorrizici dovrebbero sempre essere considerati una priorità. Sono stati decimati nel- la maggior parte dei terreni agricoli (esauriti al 90%) con pratiche come l'aratura e la fertilizzazione con con- cimi chimici. Si Insinuano nella radice stessa e iniziano a crescere formando una mas- siccia rete di sottili filamenti che alla fine porta ad aumenta- re di dieci volte (1.000%) la su- perficie della radice stessa. L'e- stensione della radice micorri- zica può rendere disponibili minerali immobilizzati come fosforo e zinco, aiuta la pianta con sostanze biochimiche che potenziano il sistema immuni- tario. Gli essudati acidi delle micorrize possono servire a rompere il legame tra calcio e fosforo bloccati nel terreno, li- berando efficacemente questi due minerali essenziali. Le estensioni delle radici sono in grado anche di cercare l'umi- dità e possono estrarre il potas- sio intrappolato nel reticolo colloidale delle argille. I funghi micorrizici sono responsabili di un essudato appiccicoso chiamato glomalina, che è il sistema scatenante per la creazione del 30% di tutto l'humus del suolo! L’inoculo di Trichoderma, (un altro fungo della fertilità naturale della terra) può essere un'altra soluzione biologica produttiva per il tratta- mento delle sementi. Offre una migliore protezione contro le malattie della prima crescita precoce, come il Pythium , rispetto ai semi trattati con fungicidi, prote- zione che persiste per l'intero ciclo colturale. Altri trattamenti ai semi Gli estratti di Alga sono altamente raccomandati nel trattamento delle sementi. Le alghe contengono tut- ti i 74 minerali trovati nell'oceano, molti dei quali esauriti da tempo nei nostri terreni. I carboidrati complessi nelle alghe sono cibo privile- giato per i funghi benefici. L'applicazione di alghe al seme fornisce un supplemento dei quattro ormoni naturali che guidano ogni processo della pianta, dalla germinazione al di- mensionamento del futuro seme. I minerali più richiesti per il trat- tamento delle sementi includo- no calcio, fosforo, manganese e zinco. Il manganese è di partico- lare importanza se è stato usato il glifosato erbicida che uccide gli organismi ed è chiamato "sti- molatore di semi”. Lo zinco può fornire una spinta efficace per assistere l'insediamento precoce delle colture. È necessario per la produzione di auxine, che a loro volta regolano le dimensioni delle foglie. Una carenza di zin- co significherà una foglia più piccola e questo pannello solare biologico, alla base della vita sulla terra, se inferiore agli standard porterà sempre ad una minor resa. Una combinazione di trattamenti delle sementi, aggiunta di liquido e una miscela di se- mina arricchita di boro stabilizzato, sono la chiave di partenza delle colture che invariabilmente garantiran- no una migliore crescita, una maggiore resilienza e una resa di alta qualità. ▲ * Agronomo e contadino urbano a FirenzeNext >