< PreviousSOLUZIONI INTELLIGENTI PER UN MONDO SOSTENIBILE11 L'ECOFUTURO MAGAZINE luglio/agiosto 2023 A Roma, il 18 luglio 2023 alle ore 16:00, la temperatura ha raggiunto i 42,2 °C. Solo pochi mesi fa, la regione della Romagna è stata colpita da due alluvioni devastanti. Nel frattempo, le temperature continuano a salire in tutto il mondo. Nonostante le prove fisiche e scientifiche, si stanno intensificando le polemiche negazioniste sui cambiamenti climatici che hanno assunto una caratteristica nuova: non si concentrano più nel negare l'evidenza ma insistono sul modo in cui i cambiamenti climatici influenzano lo stile di vita. Questo processo, erroneamente percepito come "pacifico" e "indolore" dagli ambientalisti, si rivelerà tutto tranne che facile. Chi pensava che si potesse affrontare la questione climatica e i limiti planetari in modo equo e solidale, ora si rende conto che c’è chi difende lo status quo ambientale sostenendo che non è possibile derogare dallo stile di vita basato sui combustibili fossili. Ci sono diverse teorie che cercano di attribuire la massima responsabilità dei cambiamenti climatici alla Cina, usando la classica figura del “nemico esterno", oppure s’insinua l'esistenza di una misteriosa "lobby internazionale verde" che, per propri interessi, avrebbe deciso il destino del pianeta, attraverso una volontaria "decrescita". Queste teorie possono essere facilmente smentite con una lettura "razionale" dei fenomeni, ma comunicano attraverso messaggi semplificati che puntano su relazioni semplicistiche di causa ed effetto. Tali argomenti criticano radicalmente il pensiero scientifico complesso per minare l'informazione sul clima. Sfruttano profonde motivazioni psicologiche come la paura della perdita, l'abbandono e la mancanza, spesso utilizzando argomenti che si basano sulle "libertà" individuali, ignorando i beni collettivi. Si tratta di contenuti tutti incentrati sul presente, spesso orientati verso opzioni politiche che mirano al passato e che intenzionalmente ignorano le prospettive future. Questa strutturata campagna di comunicazione potrebbe sembrare orchestrata da un regista nascosto, ma non è così. Esiste un sistema sociale e di mercato che si basa, con una grande consapevolezza, sulle fonti fossili e che reagisce comunicativamente nel modo più appropriato che conosce, utilizzando concetti "positivi", per lo status quo e non certo per il clima, legati a uno sviluppo esponenziale consolidato nel corso di oltre ottant'anni. Il problema principale è che, di fronte a un confronto diretto, la comunicazione utilizzata dagli ambientalisti sul clima sembra soccombere. L'uso quasi esclusivo della complessità, anche nei linguaggi, ha ridotto l'empatia degli ambientalisti verso le persone, mentre la mancanza di contenuti sociali ne ha aumentato la distanza. Ciò è dimostrato da vari sondaggi che rivelano che gli italiani sono preoccupati per il clima, ma non ritengono essenziale adottare misure drastiche qui in Italia. ▲ Il negazionismo climatico cambia pelle e ora comunica meglio degli ambientalisti Negare il clima ENERGIA a cura di Sergio Ferraris* *Giornalista scientifico, caporedattore L’Ecofuturo Magazine New York vista attraverso la fuliggine degli incendi in Canada. Luglio 2023.www.tecnocanapa-bioedilizia.it • Muratura di tamponamento: Blocco Ambiente® • Isolamento copertura e solai: Bio Beton® Pronto • Intonaci e finiture: Bio Beton® 500 Venezia, Canaposo®, Canapulino® DICHIARAZIONE AMBIENTALE DI PRODOTTO 950 TON DI CO2 SOTTRATTE FINO AD OGGI13 L'ECOFUTURO MAGAZINE luglio/agiosto 2023 Proteggersi dalle zanzare in maniera naturale è possibile. Anche con il fai da te Profumo anti zanzare naturale fai da te E state, Sole, tempo all’aria aperta, amici, risate e… tante, tante zanzare. Sì, con la bella stagione arrivano costantemente anche loro, pizzicando grandi e piccini, senza fermarsi. Ma allora come liberarsi delle zanzare in tutta sicurezza e soprattutto senza impattare sull’ambiente che ci circonda? Gli spray commerciali contengono purtroppo sostanze inquinanti e potenzialmente allergizzanti e tossiche per il nostro corpo. Questi prodotti sono anche fastidiosi da respirare, per il loro odore forte, chimico e sgradevole. Che cosa fare? L’autoproduzione e la riscoperta del saper fare sono sempre una preziosa soluzione per la salvaguardia del Pianeta e della nostra salute. È possibile, infatti, realizzare un repellente spray dall’aroma estremamente piacevole, ovvero un “profumo antizanzare”, per allontanarle e al contempo donarci una gradevole nuvola odorosa. Per realizzare questo profumo antizanzare, fresco e delicato grazie alla presenza di ingredienti naturali, servono pochi e reperibili ingredienti. Si possono acquistare presso i negozi biologici, le erboristerie e anche in alcune farmacie che vendono prodotti naturali. All’interno di un dosatore spray, meglio se di vetro scuro, si versano prima 100 ml acqua distillata e poi 40 ml di alcool puro alimentare. Serviranno a creare la soluzione liquida, che grazie alla base alcolica farà in modo di conservare l’autoproduzione finale per almeno 2-3 mesi. A questo punto, si aggiungono gli oli essenziali: 8 gocce di olio essenziale di citronella, 4 gocce di olio essenziale di lavanda e 4 gocce di olio essenziale di geranio. Questi tre ingredienti, con il loro odore deciso, cooperano per allontanare in sinergia gli insetti. Tra questi quello di citronella è sicuramente il più attivo a livello di repellente ed è per questo che ha un dosaggio maggiore nella ricetta. La miscelazione con gli altri è comunque necessaria per aumentare lo spettro delle sostanze di protezione e anche per avere una materia prima, l’olio essenziale di lavanda, in grado di lenire le punture e i pizzichi di zanzare, pappataci (phlebotomus) o di altro genere. Volendo si possono aggiungere anche 10 ml di gel d’aloe vera di tipo cosmetico, quindi non prelevato dalla pianta per questioni di ossidazione. L’aloe è rinfrescante e lenitivo, e prolunga la durata del prodotto agendo come un ulteriore conservante naturale. Il prodotto va agitato per amalgamare bene tutte le sostanze, prima dell’uso. Si utilizza vaporizzandone una piccola quantità sulle zone erogene del corpo, sull’incavo dei gomiti, le caviglie, i polsi, il collo e dietro le ginocchia. Conviene sempre fare una prova su una zona limitata per essere certi che tutti gli ingredienti siano tollerati. Il profumo antizanzare è adatto anche agli adolescenti, ma non ai bambini e ai neonati. Le zanzare, anche le più agguerrite, si terranno alla larga, senza irritare quindi la pelle. Si può utilizzare anche per lenire, dopo la puntura di una zanzara. La conservazione di questa autoproduzione è di 60-90 giorni, se ben riposta e tenuta lontano da fonti di calore e luce. ▲ AUTOPRODUZIONE a cura di Lucia Cuffaro* * Ecodivulgatrice, scrittrice e conduttrice tvLa capsula Pascucci in fibra vegetale, un contenitore rivoluzionario, compostabile per davvero! un caffè biologico che non fa male a nessuno WWW.PASCUCCIFIBRA.COM capsulaprofessional@pascucci.it Stiamo collaborando con Fondazione Cetacea15 L'ECOFUTURO MAGAZINE luglio/agiosto 2023 * Vicepresidente Ass. Chimica Verde Bionet, R&D manager Green Evolution È necessaria una diffusa consapevolezza ecologica per le nuove scelte sostenibili Pianeta al limite L a Treccani definisce la consapevolezza; “cognizione, coscienza delle proprie responsabilità; agire”. Da notare che è collegata all’azione” cosa non scontata in un mondo in cui chi sceglie è spesso un social network. La consapevolezza parte da un assunto base: la conoscenza. Ha due radici: la necessità e l’opportunità. In un modo o nell’altro occorre tempo per acquisirla e ci sono comunque tre vie per raggiungere l’obiettivo: l’obbligo (norma diretta o indiretta), la curiosità (cultura) o il bisogno, che in molti casi significa avere un problema. La consapevolezza dell’individuo non è un fatto solo privato quanto sociale. Quando si ha un figlio la consapevolezza richiederebbe che l’amore genitoriale sia quel valore che preveda un agire per il suo benessere. Quante azioni si fanno perché si ignorano le conseguenze potenziali o solo per comodo? Per esempio utilizzare i pannolini. Quante azioni facciamo per convenzione: «lo ha detto lo specialista di prendere quel prodotto» oppure «così fan tutti» o «non possiamo permetterci la marca famosa», ecc.). Il pannolino, in primo luogo, è utile a noi adulti meno a lui che lo subisce. Lo acquistiamo al supermercato o in farmacia, che poi sono spesso assolutamente uguali; ultrathin o regular, mutandina o inserto, è nella stragrande maggioranza dei casi una somma di materiali plastici (anche cinque diversi) e in parte di cellulosa, ma le prime ne determinano l’uso, la funzionalità e i costi. Come adulto consenziente non è certo un oggetto che indosseresti, perché veramente fastidioso, (provare per credere - come ho fatto io - con un pannolone per anziani in giro per la città, d’estate magari); non si capisce perché al bambino dovrebbero invece andar bene. Non vuol dire non utilizzarli ma solo prendere coscienza delle potenziali conseguenze. È un mercato fatto di numeri incredibili (i pannolini adoperati in Italia dai circa 400 mila nuovi nati ogni anno, in tre anni coprono i 40 mila km della circonferenza della Terra), sono un oggetto utile che produce rifiuti “sgradevoli”, pagati oltretutto con le tasse; in genere non ci sembra tenere in debito conto, come valore di vendita e priorità sociale, l’impronta ambientale dello stesso. Non è obbligo di legge ma se non è data la possibilità di leggere il contenuto all’atto dell’acquisto, come è possibile raggiungere la consapevolezza? Se fino a ieri la domanda finale sarebbe stata: «perché non scriverlo in chiaro?». Oggi, questa provocazione me la posso risparmiare perché finalmente dopo 50 anni dalla sua invenzione, sembra sdoganato anche questo tabù (v. foto): una grande marca come “Huggies” compie atto di coraggio che vuol dire responsabilità e ci permette di capire da cosa è composto un pannolino, scelta indipendente e coraggiosa perché non richiesta né protetta da alcuna norma. Un bel passo avanti, da portare come esempio, per permetterci di raggiungere quella agognata consapevolezza anche se, vuoi per fatica o mancanza di tempo, non abbiamo tempo per leggere le etichette. O forse da oggi sì. ▲ BIOECONOMIA a cura di Marco Benedetti*17 L'ECOFUTURO MAGAZINE luglio/agiosto 2023 *Division Director, Green Innovation Division – Zucchetti Centro Sistemi La sostenibilità ambientale dovrebbe essere contemplata in tutte le Costituzioni nazionali del Pianeta I limiti del rischio N el corso dell’ultimo secolo, gli studiosi si sono interrogati sui limiti per cui il Pianeta Terra può continuare a sostenere la vita umana. Di per sé, non ha limiti. È una macchina perfetta, creata per fornire tutto quello che serve all’umanità e rimarrà tale fino a quando il Sole, diventando una nana rossa, lo assorbirà fra 4-5 miliardi di anni. Anche nel caso di un evento catastrofico, come una guerra atomica, la Terra ci sarà. Una canzone di Francesco Guccini del 1967, “Noi non ci saremo”, parla di un evento atomico che distrugge la vita sulla Terra e di ciò che vedranno gli uomini quando succederà («vedremo, soltanto, una sfera di fuoco…») e di come la Terra si rigenererà nel tempo (dopo «mille secoli almeno… per un anno la pioggia cadrà giù dal cielo…. ») e tornerà a fiorire e ad essere abitabile… ma senza che l’umanità potrà vederla perché «noi non ci saremo». Siamo noi ad avere limiti, non il Pianeta. O meglio: imponiamo dei limiti alla sua capacità di sostenerci. Il concetto esteso e integrale di sostenibilità ambientale altro non è che questo. Il documento che forse lo spiega nel modo più comprensibile è l’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. Siamo passati dalla visione integralista della Natura di San Francesco, come specchio della bellezza e dell’amore del Dio creatore, che raccomandava ai suoi monaci di lasciare sempre un angolo incolto nell’orto perché si potessero sviluppare erbe selvatiche, alla “cultura dello scarto” (cit. da Laudato si’) in cui sciupiamo tutto, dall’acqua, all’aria, alla terra, pur di trarre profitti e accumulare ricchezze. E non ci accorgiamo che lo “scarto” siamo noi, che facendo danno al Pianeta siamo gli unici che non rimarranno e ne pagheranno le conseguenze. Alcuni studi indicano nel 2100, quindi a brevissimo termine, il tempo dopo il quale la razza umana comincerà a ridursi progressivamente fino ad estinguersi. Le ragioni? La bassa variazione genetica e il declino della fertilità della nostra razza. Inoltre, nel 1971 la data di overshoot (data in cui l’umanità ha consumato interamente le risorse prodotte dal Pianeta per quell’anno) è stata il 25 dicembre. Nel 2022 il 28 luglio e quest’anno è stabilita al 26 di luglio. Di questo passo, nel 2050 consumeremo il doppio di quanto il Pianeta possa produrre e quindi, matematicamente, o metà dell’umanità non mangerà o ridurremo tutti i consumi della metà oppure chiederemo al Pianeta uno sforzo insostenibile. Credo che il concetto di sostenibilità ambientale dovrebbe essere messo a fondamento di qualsiasi Costituzione nazionale, ma anche di enti sovranazionali come l’ONU o l’Unione Europea. In Italia, uno sforzo in quella direzione è stato fatto con la legge costituzionale n. 1 dell’11 febbraio 2022, che ha modificato gli articoli 9 e 41 della Costituzione, riconoscendo un espresso rilievo alla tutela dell'ambiente sia nella parte dedicata ai Princìpi fondamentali, sia tra le previsioni della cosiddetta Costituzione economica. È la strada giusta da percorrere nell’interesse del Pianeta e, soprattutto, di quello della vita umana. ▲ IMPRESA E SOSTENIBILITÀ a cura di Averaldo Farri*www.isolare.it Risparmia fino al 50% sulla spesa per il riscaldamento/raffreddamento STARE BENE COSTA POCO, CON ISOLARE ® A partire dal primo giorno, per sempre. La coibentazione della vostra casa con fiocchi di cellulosa o lana di vetro mineralizzata vi permette di risparmiare fino al 50% sulle spese di riscaldamento. Isolare è semplice e veloce: basta un giorno per un risultato definitivo, senza sporcare o mettervi la casa sottosopra. Per qualsiasi informazione non esitate a chiamarci direttamente +3° D’INVERNO -3° D’ESTATE Non ci credete? Calcolate quanto potete riparmiare con il programma gratuito che trovate su www.isolare.it . Isolamento del sottotetto e pareti con fiocchi di cellulosa o di lana di vetro mineralizzata IL CAPPOTTO INVISIBILE! APPROFITTA delgli incentivi e detrazioni fiscali per il 2023L'ECOFUTURO MAGAZINE luglio/agiosto 2023 19 PERSONAGGI / di Michele Dotti Ecco come tenere assieme giustizia e clima, comunicandoli bene. Parla Annalisa Corrado A nnalisa Corrado è ingegnera meccanica, ecologista, autrice. Responsabile sviluppo progetti innovativi di AzzeroCO 2 , referente attività tecniche del Kyoto Club, co-ideatrice del progetto #GreenHeroes. Da alcuni mesi è nella segreteria nazionale del Partito Democratico, di cui è responsabile ambiente. L’abbiamo intervistata sulle grandi sfide ambientali. Il tuo impegno come ecologista è iniziato in tempi non sospetti. Da dove nasce la tua passione per l’ambiente? «Ho scoperto l'ambiente cercando un modo di combattere le diseguaglianze. Avevo scelto ingegneria perché mi piacevano la matematica e la fisica. Volevo fare l'ingegnere aerospaziale. Nel frattempo avevo scoperto il commercio equo e solidale, mi interessavo di cooperazione internazionale, avevo fatto campi di lavoro in Albania. Studiavo ingegneria ma cercavo un lavoro che mi desse soddisfazione anche da quel punto di vista. Un giorno un professore all'Università ci spiegò la crisi del petrolio del 1973 (tra l'altro l'anno in cui sono nata) e a quel punto, per dirla alla Matrix, vidi la matrice: capii che la madre di tutte le battaglie riguarda il modello consumistico basato sulle fonti fossili degli ultimi decenni e per disinnescare tutti i guai geopolitici, le Next >