ecofuturo . eu VIAGGIO NEL MONDO TRA PROGETTI VIRTUOSI, ECOTECNOLOGIE E SCELTE CONSAPEVOLI Bimestrale MAGAZINE Anno 4 - Numero 5 2022 ENERGIE ELETTRONI IN COMUNE ECOSALUTE CONOSCERE L'ASMA INIZIATIVE BRINGING TO LIGHT IL PUNTO IL NOSTRO FUTUROCONSUMI E SOCIALITÀ In copertina: 9 81 DAI NOSTRI MEDIA PARTNER a cura di Carla Pierina Disperati COMUNI VIRTUOSI Comunità Vs indifferenza a cura di Marco Boschini 57 LA RIVOLUZIONE DELL’ORTO L’orto che è foresta di Andrea Battiata 54 TESTIMONIANZE Pionieri della sostenibilità di Riccardo Pallotta 52 RICICLO Message in a brick di Giorgia Burzachechi 50 INIZIATIVE Bringing to Light di Mirella Orsi 48 MEMORIA La Terra è Gaia di Moreno Tomasetig 21 PERSONAGGI Conversione con stile di Sergio Ferraris 7 EDITORIALE Che cosa si consuma? di Michele Dotti 11 ITALIA CHE CAMBIA Informare sui fatti a cura di Andrea Degl’Innocenti 13 ENERGIA È il mercato, bellezza a cura di Sergio Ferraris 15 AUTOPRODUZIONE Spreco zero a cura di Lucia Cuffaro 17 BIOECONOMIA Natura al centro a cura di Marco Benedetti 19 IMPRESA E SOSTENIBILITÀ Un mondo usa e getta a cura di Averaldo Farri 62 GRAPHIC NOVEL Bolletta assassina a cura di Jacopo Fo 65 ECOSALUTE Conoscere l’asma a cura di Espedito De Leonardis 67 ECOSTUPORE Chiacchiere a caro costo a cura di Jacopo Fo 71 LIBRI, MUSICA, AMBIENTE IMMAGINATO a cura di Redazione, Giordano Sangiorgi, Stefano Visani 76 SPAZIO BAMBINI a cura di Moreno Tomasetig 79 ECO APP a cura di Duccio Braccaloni illustrazione di Gofy.it 58 IL MONDO CHE CAMMINA Café Rebelde di Riccardo Bottazzo 69 BUONE NOTIZIE Socialità sostenibile a cura di Chiara Bastianelli 60 VIAGGI L’ecologia del racconto itinerante di Giorgio Gatta SOMMARIO Rubriche Articoli FOCUS Consumi e socialità 26 IL CONTESTO La parte “giusta” di Rudi Bressa 29 ECONOMIE Share & Care di Michele Dotti 32 ENERGIE Elettroni in comune di Ivan Manzo 35 CRISI Asfissiati dal gas di Fabio Roggiolani 38 ESPERIENZE In gruppo contro la crisi di Giorgia Marino 40 REALTÀ Cooperare per bene di Tiziana Giacalone 42 ESPERIENZE Cartucce per il clima di Deborah Annolino 44 PRATICHE L’efficienza. Quella buona di Francesco del Conte 46 L’AMBIENTE IN NUMERI Consumi insostenibili di Sergio Ferraris 47 IL PUNTO Il nostro futuro di Livio de SantoliDirettore editoriale e responsabile: Michele Dotti Caporedattore: Sergio Ferraris Grafica e impaginazione: Freebooter studio Editor: Ester Stefania Lattanzio Social Media: Adela Filipovici Rapporti con i media: Carla Pierina Disperati Edito da Econnection: La comunicazione che innova Società cooperativa Piazza Francesco Donnetti 18 00145 Roma info@econnection.it P.iva 12260851006 D.USC. 10-05-19 Registrazione al Tribunale di Ravenna: Num. R.G. 2265/2019 - Num. Reg. Stampa 1456 del 20/05/2019 Iscrizione ROC 34924 Questo periodico è aperto a quanti desideri- no collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Co- stituzione della Repubblica Italiana. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. www.ecofuturo.eu P .rima di iniziare a "sfogliare” questo magazine sul vostro . .device, chiediamo due minuti per illustrarvi come .navigare al meglio su Flowpaper. Partiamo dal menù in alto, che al pc è immediatamente visibile mentre al cellulare compare semplicemente scorrendo col dito verso il basso. Attraverso questo menù potete scegliere se visualizzare nella modalità a due pagine, ottima per sfogliare la rivista al pc, oppure a pagina singola, migliore per leggere un articolo. Si apre automaticamente sulla pagina singola tenendo il cellulare (o tablet) verticale, mentre passa a doppia pagina se lo mettete orizzontale. Sempre tramite il menù in alto potete scegliere di stampare la rivista, scaricarla in pdf (così facendo si perdono alcune interattività), ottene- re l’url e i codici html per condividerla su un sito, regolare la dimen- sione della pagina (meglio usare questo e non lo zoom col mouse se siete sul pc), sfogliare le pagine o inserire direttamente il numero della pagina desiderata, cercare una parola nel testo di tutta la rivista. Attenzione all’uso dello scroll col mouse: a doppia pagina funge da zoom, mentre a pagina singola scrolla verso il basso permettendo di passare da una pagina all’altra. Con il cellulare è più pratico zoomare utilizzando due dita e spostare la pagina con un dito solo. La visione ottimale si ha con un tablet. Al pc si può leggere comodamente al cellulare risulta inevitabilmente più faticoso per gli occhi. Buona lettura. Anzi buona navigazione La bussola: come “navigare" la rivista online Questo simbolo indica la presenza di zone interattive: si può trattare di link a un sito, di un indirizzo mail o anche di un numero di telefono. Questo simbolo indica la presenza di un video, che si può visualizzare cliccando sopra. Cliccando sul simbolo della bussola si ritorna direttamente al Sommario. Cliccando su questo simbolo è possibile ascoltare l'articolo. LegendaVogliamo ringraziare di cuore tutti gli amici che condividendo i nostri valori e obiettivi stanno contribuendo, come media partner, a diffondere –in pieno spirito collaborativo- questa rivista attraverso i loro canali di comunicazione: siti, social, newsletter. La portata delle sfide ambientali che abbiamo dinanzi è tale che richiede il massimo della collaborazione fra di noi, per cercare di raggiungere, informare e sensibilizzare il maggior numero di persone possibile. Se voleste contribuire anche voi a diffondere “L’Ecofuturo Magazine” attraverso un vostro canale di informa- zione, contattateci: redazione@ecofuturo.eu. Saremo lieti di accogliervi nella nostra “grande famiglia” di eco-innovatori che si impegnano ogni giorno per costruire un mondo migliore. La “grande famiglia” di“C onsumismo” è un’espressione fuor- viante. Se davvero le cose si consu- massero usandole, non avremmo il problema dei rifiuti. Invece, come sappiamo, “nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasfor- ma” e così la materia non scompare affatto dopo il nostro uso e i rifiuti sono lì a ricordarcelo. Lo stesso vale per l’energia impiegata nella pro- duzione, nel trasporto e nello smaltimento del- le merci che usiamo, che non scompare affatto ma si degrada alla sua forma meno nobile: il calore. Ma allora che cosa si consuma? Forse qualcosa c’è, siamo noi! Già, proprio noi, che ci consumiamo nel desi- derio delle merci, elemento essenziale del siste- ma consumistico, fondato proprio sull’insod- disfazione perenne generata dai bisogni indot- ti, fra obsolescenza programmata (merci fatte apposta per durare poco) e obsolescenza perce- pita (oggetti ancora funzionanti che ci appaio- no ormai superati). E ci consumiamo anche nel tempo che impie- ghiamo fra scegliere, comperare e usare gli og- getti, oltre a quello che è necessario lavorare per pagarli. Tutto tempo rubato agli affetti, alle re- lazioni, all’arte, allo sport e a tutto ciò che amia- mo davvero e per cui vale la pena di vivere. Per fortuna, sempre più persone si stanno ren- dendo conto di questo e iniziano a compiere scelte consapevoli che vanno nella direzione opposta, rendendosi conto che le risposte ai tanti problemi attuali e all’insicurezza profon- da di questo difficile momento storico non po- tranno essere trovate se non insieme, organiz- zandosi per farvi fronte. Crescono così le scelte di consumi responsabili in diverse forme organizzate: dalle cooperative di comunità ai gruppi d’acquisto solidale, fino alle comunità energetiche rinnovabili, passan- do per le tante forme di economia circolare e della condivisione. Tutte esperienze che pro- muovono sostenibilità ambientale e al contem- po contribuiscono a ricucire il tessuto sociale sfilacciato, creando relazioni e promuovendo nuove forme di aggregazione in un protagoni- smo collettivo che riporta fiducia e speranza nella società. (L’esatto opposto della solitudine e tristezza che, come sappiamo, sono considerate dal siste- ma consumistico ottimi stimoli all’acquisto.) Di tutte queste forme di economia -cosiddet- ta “rigenerativa” - abbiamo voluto parlare in questo numero, perché se è vero che si può creare anche da soli, per generare occorre mettersi insieme. ▲ Che cosa si consuma? EDITORIALESOLUZIONI INTELLIGENTI PER UN MONDO SOSTENIBILE9 L'ECOFUTURO MAGAZINE settembre/ottobre 2022 * Coordinatore Nazionale Associazione Comuni Virtuosi È necessario ridare il valore giusto alla parola "comunità" I l segreto della piccola esperienza dei comuni virtuosi risiede nella contrapposizione tra due parole che rappresentano altrettanti atteggiamenti presenti in quasi tutte le nostre comunità locali. Nella capacità, da parte della classe dirigente locale, di indirizzarne l’esito relativamente al senso comune di appartenenza, alla forza di una di vincere sconfiggendo l’altra. Da una parte c’è l’indifferenza. Parola democratica, che non fa distinzioni di sesso, credo religioso, ceto sociale, convinzioni politiche, collocazione geografica e livello culturale. Colpisce tutti, indistintamente. È una parola che si accomoda e adatta ad ogni occorrenza. Si sposa e si accompagna ad altre parole, altri atteggiamenti che si fan forza l’un l’altro: la rassegnazione, l’intolleranza, qualche volta l’omertà, quasi sempre il silenzio. L’indignazione che si fa ignavia e inazione. L’indifferenza alimenta e fa crescere quella politica che, almeno a parole, diciamo tutti di odiare. Dall’altra parte c’è la comunità. Parola altrettanto democratica, più timida della prima. Che si alimenta e vive nella somma di tanti io, in grado di sciogliersi e amalgamarsi in un noi collettivo. Laddove esiste una comunità forte, coesa, identitaria, vince la buona politica. Le migliori esperienze in campo ambientale (e non solo) dei comuni virtuosi vivono nella misura in cui al sindaco curioso e volenteroso si affiancano sacche di resistenza civica e civile in grado di supportare ed affiancare l’azione positiva degli enti locali di prossimità: i municipi. Indifferenza versus comunità. È questa la chiave di volta che fa sempre la differenza, laddove si percepisce che a questo modello di sviluppo fallito è fondamentale contrapporre non l’odio e la paura della crescita infinta e dell’esclusione sociale, ma l’entusiasmo e il coraggio di aprirsi a un mondo nuovo, aperto, sostenibile e solidale. Quando partimmo diciotto anni fa, non avevamo ancora ben chiara la direzione che avremmo intrapreso. Oggi, quella direzione, è evidente ed è tracciata dalla somma di decine e centinaia di esperienze locali che hanno dimostrato come sia possibile e non solo necessario invertire la rotta mettendo in discussione un modello la cui crisi non è e non sarà passeggera ma di sistema. L’Italia vista dal livello delle comunità locali è all’avanguardia. Mentre sconta un ritardo quasi ventennale nelle politiche e nei programmi nazionali, nelle miriadi di sperimentazioni locali assistiamo a una vitalità e a una capacità progettuale che fanno del nostro Paese una meta ambita per amministratori e funzionari che da mezza Europa arrivano per studiare il caso Italia (i tanti casi italiani virtuosi). Dal governo del territorio a una gestione efficace dei rifiuti, dalle politiche per una mobilità sostenibile a scelte lungimiranti nella riduzione dei consumi energetici: ci sono progetti e azioni sul campo che fanno la differenza. Cambiare è possibile, dunque. A patto che lo si faccia insieme, cittadini e amministratori, attivando un cortocircuito salutare e necessario per tutti. ▲ Comunità Vs indifferenza COMUNI VIRTUOSI a cura di Marco Boschini*Next >