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Ecofuturo Festival: ciclo rifiuti, geotermia ed elettrico

Ecofuturo festival: ciclo di rifiuti nella capitale, geotermia e mobilità elettrica. Le tematiche al centro dell’ultima giornata.

IL VIDEO RIASSUNTO DELL GIORNATA

Ravagnan: “Oggi vogliamo portare all’attenzione di Roma, e non solo, che ci sono buone pratiche in Italia, sia per il biometano che per la termovalorizzazione”

Ultima giornata all’Ecofuturo Festival. La nona edizione del festival delle ecotecnologie si è svolta a Roma presso la Città dell’Altra Economia, zona Testaccio.

In questa quinta giornata una tavola rotonda dedicata al ciclo dei rifiuti RomaGiampietro Ravagnan, responsabile rifiuti Visioneroma, facendo luce sulla situazione attuale nella capitale, ha dichiarato a TeleAmbiente. “C’è tutto da fare però questa nuova amministrazione ha dato dei segnali positivi in termini di programmazione, cioè ha già deliberato su importanti centri di tecnologie per il biogas, componente  importante degli RSU. Poi c’è il discorso complesso sulla termovalorizzazione della parte dei rifiuti solidi che in tante parti del mondo vengono termovalorizzati. Roma è una città enorme, il problema è quello di segmentare tutti i processi, dalla raccolta allo smistamento, fino alla produzione di biogas nei municipi, e bisogna responsabilizzare i municipi di centinaia di migliaia di persone”.

Oggi vogliamo portare all’attenzione di Roma, e non solo, che ci sono buone pratiche in Italia. Sia per il biometano che per la termovalorizzazione, ormai consolidate. Sia in termini di investimento che di funzionamento e gestione del ciclo completo. Al fine di mostrare esperienze significative per fare nel Lazio e a Roma un piano industriale. Bisogna coinvolgere le persone e far capire che ormai rifiuto è risorsa, sia in termini energetici sia come materia prima seconda per nuovi materiali. E che oggi, con guerra e restrizioni dal punto di vista energetico, non è un’opzione. Noi facciamo 50mln di tonnellate di rifiuti in Italia, è meglio valorizzarli e per i più giovani sarà una nuova opportunità di lavoro”.

In un altro panel dedicato alla geotermia è intervenuta la geologa Nunzia Bernardo (Ricerca sul Sistema Energetico –RSE) parlando delle opportunità offerte dalla geotermia. “Una risorsa naturale che abbiamo sotto i piedi. In base alle temperature che sfruttiamo possiamo avere diversi tipi di utilizzi. All’alta entalpia e alla media entalpia possiamo generare energia elettrica e termica, alla bassa entalpia energia termica. Questo consente un vantaggio enorme perché il territorio italiano è molto promettente dal punto di vista geotermico”.

Per la bassa entalpia la geotermia può consentire un efficientamento energetico di edifici con un salto di efficienza fino a 4 classi. Questo è importante dal punto di vista di valorizzazione del territorio e del patrimonio edilizio esistente nelle città metropolitane come Roma”.  

E aggiunge: “Napoli ha la caratteristica di essere una zona molto calda per la presenza del Vesuvio Campi Flegrei, abbiamo temperature di 120gradi a 80metri, una caratteristica del tutto italiana. Potremmo avere un’energia a costi ridotti rispetto ad altri paesi che hanno comunque dato una spinta forte alla geotermia”.

Andrea Matiani, AE Consulting, evidenzia come non sia un controsenso affermare che la rete del gas possa essere di aiuto per la transizione ecologica. “Transizione vuol dire un percorso che dobbiamo fare sfruttando tutte le fonti e le tecnologie rinnovabili che oggi abbiamo a disposizione. Il gas, che esiste anche in forma rinnovabile, come il biometano, è uno strumento fondamentale per accompagnare questa transizione. E consentire di gestire i picchi della domanda che si svilupperanno a breve, visto l’espansione del mercato dell’auto elettrica. Viviamo in un paese dove la produzione di energia elettrica è sempre decentralizzata, non di prossimità, e questo crea una serie di difficoltà. Il gas è un vettore energetico che aiuterà molto la transizione se gestito in maniera intelligente, con tecnologie che aumentino fortemente l’efficienza. No alle caldaie a condensazione, per fare un esempio, sì alle pompe di calore”.

Nella mattina anche un raduno di macchine elettriche ad Ecofuturo. “Il mercato dei veicoli elettrici è in fermento, ormai sono 3 anni di pieno boom in tutto il mondo. L’Italia sta andando bene, meno quest’anno del previsto perché gli incentivi sono rimasti bloccati per 4 mesi. Le wallbox sono un mercato sia per le plug in sia per le elettriche. Capiscono da dove arriva l’energia, la gestiscono, ma sono anche in grado di capire quanta prelevarne senza mettere in crisi le reti elettriche e se poterla prelevare da una fonte rinnovabile come il fotovoltaico  e l’eolico se presente. Questo è il futuro in assoluto di tutti i sistemi di ricarica delle auto elettriche e plug-in”, afferma Alessandro Giubilo di Flexienergy.

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